La leggenda del Casatiello in Italiano

C’è grande animazione stasera, in Paradiso. E’ un sabato speciale: il primo Sabato Santo della storia. Domani è la domenica di Pasqua: Gesù risorge, e torna finalmente a  casa. Il Padreterno, come sempre, sta in cielo, in terra e in ogni luogo.  Ma non sta più nei panni per la felicità.

“Benedetto ragazzo. Se ne è voluto andare a tutti i costi. Qua sopra, da solo, si annoiava a morte. Gli avessimo almeno dato un fratellino, o una sorella…Siete tutti vecchi, diceva, non fate che pregare tutto il santo giorno…..Papà, per le vacanze me ne vado sulla terra, là c’è un po’ più di movimento.” Poi le vacanze erano durate trentatrè anni, e si erano pure concluse male. Adesso però è tutto finito. Domani sarà qua. Gli dobbiamo fare una festa, ma una festa che se la deve ricordare finchè campa. Cioè per sempre. Per le coreografie fu convocato San Vito. La scelta delle musiche  toccò a  San Remo (niente canti di chiesa, per carità).

Per l’attesissimo spettacolo pirotecnico non si potè fare a meno di Santa  Barbara, nervosissima, e sempre sul punto di  prendere fuoco.

San Rocco, chiudi il cane, per piacere. E tu, Sant’Antonio, domani il  porco lo  lasci a casa. Il sommelier celeste, san Gregorio dei Feudi omonimi, venne a prendere ordini per il vino. Gli fu detto di preparare delle grosse caraffe d’acqua. Il resto non era affar suo. Per il dessert, una coppia: Saint Honorè e Santa Rosa. I Santi, da Sant’Anna a San Zaccaria: vale a dire dal primo all’ultimo, erano felici. Finalmente  ’o Nennillo  tornava all’ovile. Santa Lucia  già sapeva che avrebbe avuto occhi solo per lui.

I preparativi vanno avanti per tutta la notte, e alle prime luci dell’alba tutto è pronto. Il Padreterno si è messo la tunica più bella e si è spazzolato a lungo la  barba bianca. Cherubini, serafini e pasticcini sono schierati in bell’ordine. Non rimane che attendere. Passa un’ora, ne passano due, e poi tre. I Santi, pur dotati della pazienza omonima, cominciano a mormorare (molti sono piuttosto in/al di là con gli anni). “Va bene che a noi nessuno ci corre dietro. Ma farci aspettare tutto questo tempo ….E’ una  questione di educazione”. Dopo cinque ore di attesa  il disappunto cede il passo alla preoccupazione. Com’è che ‘o Nennillo non arriva? Gli fosse successo qualcosa?Sulla terra la gente è a tavola, a godersi il pranzo di Pasqua. Su in Paradiso arrivano certe refole di capretto al forno da resuscitare i morti. Ma nessuno abbandona la posizione.   Quando però si comincia a diffondere l’effluvio della pastiera, segno inequivocabile che il pranzo pasquale (degli altri) volge ormai al termine, uno dei Santi si fa coraggio, e fa un passo avanti. “Patatè, se permettete, vorrei scendere giù a fare una piccola indagine” dice  Sanantonio, col suo accento francese. “Commissario, non per sfiducia, Io me ne guardi…ma di questa faccenda me ne voglio occupare di persona”. Ciò detto, il Signore si gettò addosso un mantello da viaggio, e un momento dopo era già in caduta libera.

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